01/06/2010: esce "Il Cavallo di Troia", album di debutto dei S.U.S.

Oggi niente recensioni ma, come ogni tanto capita su queste pagine, un “suggerimento”, o se preferite una bella “Pubblicità Progresso” (perché come insegna la tv “l’ottimismo è il sale della vita”,  o qualcosa del genere). I meno distratti tra voi ricorderanno i S.U.S. (acronimo di Succede una Sega, un nome che, come capirete almeno voi, non necessita di spiegazioni ulteriori), che già han popolato i nostri post i questi anni (a proposito di rimembranze, ecco uno, due, anzi tre promemoria): oggi l’occasione che ci riporta a parlare di loro è ben più importante, e riguarda l’uscita tanto attesa del loro primo album, intitolato Il Cavallo di Troia. Siccome sono abbastanza stufo di questa premessa asettica e razionale sottolineo subito che i S.U.S., come i già citati "meno distratti tra voi" saranno sicuramente in grado di ricordare da soli, sono il gruppo del mio compare Alessio Chiappelli, che decisamente molto ha dato al nostro laboratorio (e darà, si spera, anche in futuro…), e quindi questo già chiarisce la ragione per la quale questa non può considerarsi una recensione seria e super partes e la deontologia, e bla bla bla. Questo è un invito ad ascoltare un po’ di musica italiana fatta col cervello: non dovete procurarvi a tutti i costi questo disco soltanto perché conosco questi ragazzi da ormai molti anni, e li considero buoni vecchi amici; non soltanto perché mi hanno invitato mezza giornata ad assistere alle registrazioni dell’album, nel gennaio del 2009 a Firenze, e ricordo ancora con grande piacere quelle due- tre ore o perché voglia trasferire su di voi un po’ di quello snervante senso di attesa che da allora mi ha accompagnato per avere tra le mani il prodotto finito; non soltanto perchè ho assistito ad un numero incalcolabile di loro esibizioni live, guadagnandomi imperituri odio e incomprensione da parte della mia ragazza quasi sempre costretta suo malgrado ad accompagnarmi; non vi invito nemmeno a procurarvelo perché potrebbe essere, chissà, una “next big thing”, e magari tra una ventina d’anni rimpiangereste di non avermi dato retta. Tutte queste sono circostanze, cose accessorie. Per usare le parole che gli stessi S.U.S. usavano sulla loro pagina Facebook qualche giorno fa, ricordare il presente è un duro lavoro: ecco forse perché dovreste procurarvi questo album, oggi. Perché a fronte di tanta (a volte anche buona) musica che si sottrae al confronto col proprio mondo, col proprio tempo e con tutto ciò che è urgente, conseguentemente a quella che molti definirebbero una “ovvia paura di bruciarsi”, i S.U.S. entreranno nelle nostre teste sulla scorta del loro cavallo di Troia, per prenderci di sorpresa con la forza dei loro suoni e delle loro parole, ancora in grado di rivelare qualcosa di ignoto circa il mondo grottesco che ci troviamo ad abitare. E per questo che vi consiglio fortemente di seguire e sostenere questi ragazzi: perché Alessio scrive maledettamente bene, e ve ne accorgerete ascoltando le sue parole; perché queste canzoni parlano un po’ di tutti noi, di come siamo oggi e magari di come potremmo essere domani; perché queste canzoni sono bella musica italiana cantata in italiano, musica che è in grado di ispirarsi senza scopiazzare, di citare senza volgarizzare e di dire qualcosa di più, musica attenta al significato; perché questa, come dicevo poco fa, è musica fatta col cervello, merce rara nell’A.D. 2010.
 

Dunque, qua sopra avete un video di uno dei brani inclusi nell'album: qualcos'altro potrete ascoltare direttamente sulla pagina YouTube dei S.U.S. Cliccando invece qui visiterete il loro sito ufficiale, dal quale sarà possibile (ma ancora non so per quanto) scaricare il primo singolo estratto dall'album, l'omonima Succede Una Sega; e infine, cliccando qui, potrete visitare il MySpace della band con tutte le informazioni sulle date live e quant'altro. A questo punto, vi auguro il consueto "Buon Ascolto"!

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