Consigli Musicali per i primi giorni di primavera: Shiva Bakta, "Homerec. Album"

Confesso di averci messo un bel po’, di certo più del lecito, per tirar giù queste poche righe su Shiva Bakta. Mi sono trovato in difficoltà, e lo sono tutt’ora, nell’inquadrare questo cantautore dalla penna malinconica e dalla voce fragile proveniente da La Spezia ma di stanza a Bologna. Ancor più dopo averlo scoperto fan accanito del misconosciuto e grandissimo scrittore emiliano Paolo Nori. Ma questa, forse, è un’altra storia.
Avevo ascoltato un bel po’ di volte Homerec album, raccolta di 11 canzoni maledettamente imperfette e registrate in modo ancor più imperfetto, e sentivo che c’era qualcosa che non riuscivo a spiegarmi.  Finiva sempre con il lasciarmi addosso un senso di inquietudine inatteso:  in fondo si tratta di canzoni in cui domina in larga parte una chitarra acustica arpeggiata, piccole melodie delicate disegnate da una voce tanto particolare quanto incerta. O meglio, particolare perché incerta.
Molti ascolti dopo, le cose mica sono cambiate, le inquietudini me le tengo, ma posso almeno provare a spiegare da dove vengono.
E’ come se Shiva Bakta mi avesse sbattuto davanti, senza mediazioni, senza filtro alcuno, la sua fragilità. Cristo, avrei voluto dirgli che aveva sbagliato tutto, che non aveva capito che la musica è un medium e come tale un filtro attraverso cui svelare, comunicare, rivelare. E invece lui continuava a ficcarci dentro una sorta di rassegnata e pacificata disperazione e anche a fischiettare che è time to sing another song.
Finché non ho sentito che quella fragilità, ostentata e quasi oscena, è anche la mia fragilità, è la fragilità di voi tutti, che vi piaccia o no. E le canzonette di questo anti-eroe della musica “indie” magari vi aiuteranno a scoprirla e ad accettarla, come se non ci fosse nulla di male.
Io non lo so se in questa forma di svergognata fragilità ci sia o no qualcosa di male, ma so di certo che, ogni volta che ascolterete You miss me, sentirete il bisogno di un abbraccio. E so anche per certo che, una volta tanto, in un abbraccio non c’è proprio nulla di male.


(Carlo Venturini)
 

Approfondimenti: chiunque lo voglia, trova tutte le informazioni su Shiva Bakta direttamente qui, sulla sua pagina MySpace. Ascoltate, incuriositevi, ascoltate e ancora ascoltate…. mai come stavolta giunge a proposito il consueto augurio di "Buon Ascolto"!

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