Buon 25 Aprile!

Colgo l'occasione, a nome di tutto questo nostro "progetto artistico", per porvi i migliori auguri per questa Festa della Liberazione, e per esprimere un auspicio: che questa festa continui ogni giorno dell'anno, e che nessuno di noi debba mai sentirsi libero di cedere al disimpegno, alla rassegnazione, all'indifferenza. Non ce lo possiamo permettere, proprio non possiamo. Viviamo tempi duri, anche se sembra catastrofista scriverlo, tra tentativi di "sorpassare" la Carta Costituzionale e continue "provocazioni" (tipo questequeste o queste) gettate nella mischia al solo scopo di testare quanto i cittadini siano ormai anestetizzati.
Ogni giorno dovremmo tenere alta la guardia, perché la nostra vita, e il nostro futuro, si realizzano e si costruiscono passo dopo passo. Cerchiamo di costruire qualcosa di buono. Allora vi saluto con una poesia, perché voglio che ci salutiamo in questo giorno di Festa con il ricordo di qualcosa di bello.
Auguri a tutti noi! Che ogni giorno sia la Festa della nostra Liberazione.

 

Davvero, vivo in tempi bui!
La parola innocente è stolta. Una fronte distesa
vuol dire insensibilità. Chi ride,
la notizia atroce
non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando
discorrere d'alberi è quasi un delitto,
perchè su troppe stragi comporta silenzio!
E l'uomo che ora traversa tranquillo la via
mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici
che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.
Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla
di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.
Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,
e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".
Ma come posso io mangiare e bere, quando
quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e
manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?
Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.
Nei libri antichi è scritta la saggezza:
lasciar le contese del mondo e il tempo breve
senza tema trascorrere.
Spogliarsi di violenza,
render bene per male,
non soddisfare i desideri, anzi
dimenticarli, dicono, è saggezza.
Tutto questo io non posso:
davvero, vivo in tempi bui!
Nelle città venni al tempo del disordine,
quando la fame regnava.
Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,
e mi ribellai insieme a loro.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.
Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.
Feci all'amore senza badarci
e la natura la guardai con impazienza.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.
La parola mi tradiva al carnefice.
Poco era in mio potere. Ma i potenti
posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta
era molto remota.
La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me
quasi inattingibile.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
Voi che sarete emersi dai gorghi
dove fummo travolti
pensate
quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi bui
cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,
attraverso le guerre di classe, disperati
quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:
anche l'odio contro la bassezza
stravolge il viso.
Anche l'ira per l'ingiustizia
fa roca la voce. Oh, noi
che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora
che all'uomo un aiuto sia l'uomo,
pensate a noi
con indulgenza.

(Bertolt Brecht, "A coloro che verranno", 1939)

5 Risposte a “Buon 25 Aprile!”

  1. Alla vigilia della festa del lavoro auguro a te e a tutti una liberazione permanente 8anche dalle catene del lavoro).

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