Il Mio Maggio


A tutti,
a quanti, spossati dalle macchine,
si sono riversati per le strade,
a tutti,
alle schiene sfinite dalla terra
e che invocano una festa,
il primo maggio!
Al primo fra tutti i maggi
andiamo incontro, compagni,
con la voce affratellata nel canto.
È il mio mondo con le sue primavere.
Sciogliti in sole, neve!
Io sono operaio,
è mio questo maggio!
Io sono contadino,
questo maggio è mio!

A tutti,
a quelli che, scatenata l’ira delle trincee,
si sono appostati in agguati omicidi,
a tutti,
a quelli che dalle corazzate
sui fratelli
hanno puntato le torri coi cannoni,
il primo maggio!
Al primo fra tutti i maggi
andiamo incontro,
allacciando
le mani disgiunte dalla guerra.
Taci, ululato del fucile!
Chetati, abbaiare della mitragliatrice!
Sono marinaio,
è mio questo maggio!
Sono soldato,
questo maggio è mio!

A tutte
le case,
le piazze,
le strade,
strette dall’inverno di ghiaccio,
a tutte le fameliche
steppe,
alle foreste,
alle messi,
il primo maggio!
Salutate
il primo fra tutti i maggi
con una piena
di fertilità, di primavere,
di uomini!
Verde dei campi, canta!
Urlo delle sirene, innalzati!
Sono il ferro,
è mio questo maggio!
Sono la terra,
questo maggio è mio!

(Vladimir V. Majakovskij)

2 Risposte a “Il Mio Maggio”

  1. Replico, come già lo scorso anno, la pubblicazione di questa meravigliosa poesia di Majakovskij, per augurare a tutti voi che mi leggete, e anche a chi invece non mi legge, un buon Primo Maggio.

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