"Musica Per Sordi": il primo EP dei SUS

Questa nostra Italia come il paese più analfabeta, dotato (e degno) della borghesia più ignorante. Ma Fellini… "egli danza, egli danza". Inzia così questo "Musica Per Sordi", primo EP dei pistoiesi SUS (Alessio Chiappelli voce e chitarra, Duccio Stefanelli al basso, Fabio Pocci alla chitarra e Lorenzo Cammilli alla batteria), ben noti nella scena musicale cittadina tanto da spingersi anche fuori dei confini della nostra regione (è di una ventina di giorni fa una loro esibizione a Roma, in compagnia dei Luminal). Questo EP, lo dico subito a scanso di equivoci, parla di noi e del nostro mondo, della società del nulla nella quale viviamo. "DANCE", primo brano in scaletta, mostra con sarcastica forza la tendenza, tutta nostra, a svuotarci di senso per seguire il pulsare delle luci stroboscopiche, o qualunque altra distrazione, divertissement, di massa che ci viene fornito. Tutto allo scopo di dimenticare noi stessi, tanto dobbiamo crederci mostruosi. La nostra realtà, parafrasando un recente spot dell’emittente pubblica nazionale, vuole renderci del tutto simili alla televisione, regolando persino le nostre pulsioni fisiche e più umane secondo logiche commerciali: ecco che "Succede Una Sega" (brano il cui acronimo dà nome alla band) ci mette a confronto con una vita fatta di "coiti interrotti da pubblicità". Un mondo nel quale niente succede perchè niente vogliamo che accada. La successiva "Esplosione Di Una Raffineria" sovrappone ad un suono molto potente un testo icastico, recitato dalla voce: voglia di esplodere fuori il proprio "intero" ormai in frantumi in un mondo nel quale tutto (e tutti) vogliono e pretendono di psicanalizzarci, allontandoci da noi stessi e rendendoci estranei al nostro io frantumanto e sofferente, annullando il nostro spirito, il nostro cuore. Tutti pretendono di sapere cosa ci passa per la mente, cosa circola nelle nostre vene, cosa ammorba il nostro spirito. Ma sono solo trucchi che i famosi "poteri forti" (religiosi, politici, commerciali etc.) adoperano per renderci vuoti. Ed "Esplosione Di Una Raffineria" conduce al brano forse più interessante e rappresentativo dell’EP, "Entropia", dove la musica popolare (quasi una marcia o un ballo, ma è un tratto caratteristico di una band che si propone di essere "fusione totale" di musicale appunto popolare, cantautorato e influssi post- rock con un occhio di riguardo alle sperimentazioni in stile CCCP) si mescola presto con un testo decisamente suggestivo, ancora recitato: il disordine delle nostre vite (l’entropia) è diventato massimo, tutte le banali verità sono state rovesciate e svuotate di senso. C’è voglia di apocalisse e di morte, e la fine è in agguato, ad attenderci. Siamo mostruosi: lo stesso uomo medio ("un mostro") niente capisce o niente si vuole che capisca, allo scopo di meglio schiacciarlo e svuotarlo di significato (fin quando non ci pensa da solo a farlo). Un mondo nel quale tutto ciò che è diverso e davvero alternativo deve essere mutilato, per evitare che "contamini" tutto il resto irreversibilmente. Ed ecco il brano finale, "La Scena Alternativa", che nasce, se vogliamo, da un rifiuto: i SUS vengono respinti dal Rock Contest organizzato dall’emittente radiofonica "ControRadio". Non ammessi. Un gruppo normale avrebbe reagito per improperi o con l’atteggiamento della volpe che, non arrivando a prendere l’uva, l’addita come marcia. Ma i SUS no, loro sono speciali (o almeno così la vedo io), e dalla delusione (?) nasce l’arte, nella forma di un brano dalla forza sarcastica ed iconoclasta davvero eccezionale. "Riusciresti a dirmi la tua posizione nel deserto" della cosiddetta scena alternativa italiana? I SUS rispondono di no, è impossibile, tanto il deserto avanza. Ma sfido chiunque a rispondere diversamente, in un mondo nel quale ogni diversità, ogni sperimentazione che risveglia davvero la coscienza finisce isolata, come già altrove ho sostenuto, dietro un comodo cordone sanitario, di modo che non possa turbare le coscienze che "devono" concentrarsi unicamente sulle logiche del commercio e del successo. L’isolamento continua, il mondo alla rovescia è il nostro mondo. Ma allora ecco che questa "Musica Per Sordi" è il vero antidoto ad una realtà fatta di parole d’ordine e idiozia di massa, slogan e ipocrisia, silenzi di circostanza e violenza fisica, una babele di parole privata di ogni significato, un guscio ormai vuoto. Ascoltate questo cd, nella speranza che "lo scandalo ci colga, facendoci… fiori". In conclusione, vi consiglio caldamente di visitare la pagina MySpace del gruppo, dove potrete ascoltare i brani dell’EP in streaming o ordinare la vostra copia del cd: http://www.myspace.com/unasega .

E con questa breve recensione, vi saluto augurandovi finalmente di passare delle buone feste. Ciao a tutti coloro che sceglieranno di buttare cinque minuti del proprio tempo per leggermi!

14 Risposte a “"Musica Per Sordi": il primo EP dei SUS”

  1. la risposta che cerchi è dentro di te.. che però è sbagliata.. avanti il prossimo!

    (più di) 10 anni fa il comico guzzanti nelle vesti del creatore del nuovo idolo Quelo (a sua volta sacrificabile all’occorrenza a favore di un altro idolo, Questo) così confortava un fantomatico interlocutore telefonico in crisi d’identità e in cerca di un pieno che riempisse il vuoto. in effetti non c’è modo migliore per continuare a far sentire uno in cerca di qualcosa di misterioso insondabile indeterminabile (e tenerlo disponibile a svendere i neuroni) che dirgli che una risposta non esiste oppure che esiste ma la può trovare solo dentro di sè, come non è dato sapere: è parte del mistero, e che anche quando l’ha trovata deve essere consapevole che 90 su cento è una risposta provvisoria o errata (la conoscenza è paradosso cit. anche se è motto socratico piace molto ai CLini). chi la butta in politica chi nella religione chi nell’intimismo, chi nel lirismo. ma nessuno vuole davvero una soluzione, tutti vogliono un palliativo qualcosa di indeterminato insostantivabile, come gli dei del nuovo culto. cosa vuoi dal futuro dall vita da te stesso? Qualcosa, e chi ti aiuta nella vita? Questo, cioè, Quelo! mi hanno lasciato di sale gli studenti che manifestavano contro gli esami di riparazione, alla domanda parchè non volete la reintroduzione degli esami a settembre risposta: siamo abbituati così..

    ah beh se sei abbbituato così..

  2. Inutile dire che concordo perfettamente con te. Non avevo pensato a Quelo, ma lo trovo magnificamente a tema con questa recensione!! 😉

  3. Anche la mia, almeno a pari merito con “Tradimento”… invece mi sa che per il mio “schizzo” dovrai aspettare ancora un pò, almeno finchè la biblioteca non riapre e posso passarlo allo scanner… si, lo so, doveva essere un regalo di natale e natale è passato da un pezzo, ormai: sono davvero un pessimo esempio!! 🙁

  4. Buona fine e buon inizio! 🙂

    Prenditi il tempo che vuoi per il disegno… Poi facciamo il contrario: io ti faccio un disegno e ti scelgo tre canzoni da ascoltare! Ihihih… ^^

  5. A proposito di disegni… Ieri ho iniziato a fare questo:

    Considera che è da rifare:

    1) il viso (non mi piace per niente, ma devo trovare l’ispirazione per l’espressione che voglio darle, che NON è quella che ho fatto);

    2) la mano sinistra;

    3) il teschio (non so se eliminarlo per fare qualcos’altro o se solo farlo meglio, che così fa pena);

    4) quella sottospecie di sciabola alle spalle, che all’inizio volevo fare l’asta col vessillo pirata (non so se si vede l’asticella nella mano dx).

    ‘nsomma, fin’ora di questo disegno mi piace solo il vestito… :)) Ma chissà se troverò mai il tempo di ‘aggiustarlo’! 🙁

  6. Invece è tutt’altro che malvagio, devo dire che hai davvero un bel tratto… ecco, ora sono certo che farò una figuruccia!! Comunque, ti avverto subito: io sono più per i paesaggi… 🙂

    Ad ogni modo, va bene: io ti pubblico il disegno e poi facciamo alla rovescia. Mi raccomando, sceglile bene poi le tre canzoni!!

    Ed infine, prima che me ne scordi, ti auguro un buon anno…

    Ciao!!! 😀

  7. devo dire che hai davvero un bel tratto

    Bum bum!

    Naaaaaa, un bel tratto no… Diciamo che ho molta fantasia, ma sono ipercritica e sono cosciente del fatto che il mio tratto sia di sicuro migliore di chi la matita non l’ha mai tenuta in mano ma sicuramente mi serve ancora tanto, tanto, tanto esercizio!

    E comunque se ti dico ‘Tiziano Ferro’…?

    Ihihihih…

  8. Beh, ti sei sottoposta di buon grado all’ascolto dei Quintorigo, quindi credo proprio di non potermi esimere… 🙂

    Comunque a me il tratto del tuo disegno è piaciuto, non sminuirti troppo!!

  9. Ahah, ok per Tiziano ci penso un pò e poi valuto se proporti le tre canzoni… :))) Te le potrei dire da subito, però fammi prima decidere se torturarti con lui oppure no…

    Anche se non sarà proooooprio il tuo genere! 😉

  10. Non temere, tu vai pure ed io ascolto. 😉

    Oddio, spero comunque di non averti torturato troppo coi Quintorigo!!!

  11. 1) Tangled – Maroon5;

    Harder to breathe – // ;

    Won’t go home without you – //

    2) Di più – Tiziano Ferro

    Centoundici – //

    Tarantola d’Africa – //

    Poi mi dici le due preferite (una per artista, of course) e vediamo se sono le stesse mie! :)))

    p.s. sono 6 invece di 3 perchè non vedo l’ombra di un disegno! ^^

  12. Hai perfettamente ragione, ma ci sto lavorando. E’ che sono lento con i miei lavori… spero che avrai pazienza. Ad ogni modo, trattasi di un disegno di stampo “paesaggistico”… e adesso basta con le anteprime. Ascolto le 6 canzoni e, come da contratto, ti faccio sapere “dettagliatamente” cosa ne penso.

    Ciao!! 😀

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