October Round-Up: la fine dell’estate, le luci della città

Over The Line, traccia composta a quattro mani da Becca Stevens e Micheal League, già leader e basso elettrico degli Snarky Puppy, fa parte di un progetto molto particolare promosso dalla casa discografica di League, GroundUp Music: il progetto, chiamato Mirrors, coinvolge cinque musicisti, ovvero Michael League (che risiede in Spagna), Becca Stevens e Louis Cato (residenti negli USA), e Gisela Joao e Justin Stanton (che risiedono in Portogallo), che si sono ritrovati in Portogallo alla fine di Agosto del 2020 per dare alla luce un album collaborativo, intitolato semplicemente Mirrors (in uscita il 12 novembre prossimo), preceduto dall’EP Mirrors EP (di cui fa parte la stessa Over The Line) e costituito da dieci tracce composte a quattro mani dagli artisti, due a rotazione pescati tra i cinque coinvolti. Pensando alla situazione disastrata che stiamo vivendo, al mondo travolto dalla pandemia e alle difficoltà quasi insormontabili degli spostamenti aerei, non è difficile immaginare il senso di urgenza che deve aver colto i musicisti nel trovarsi insieme, dopo molti mesi, con la possibilità di creare nuova musica: Over The Line, che come detto lancia l’EP e precede l’album, rappresenta pienamente questo clima, ed è un esempio di pop luminoso arricchito da una linea di basso meravigliosa di League (difficile attandersi di meno), per l’occasione suonata su un cinque corde, e da un solo strepitoso di Stanton alle tastiere, senza menzionare la voce sempre ben oltre l’Iperuranio di Becca Stevens, qui impegnata a cantare un testo (anche questo scritto a metà con League) che racconta della necessità di unirsi per combattere le battaglie veramente importanti: The seed of this song came from a desire to inspire our male counterparts to do their part in advocating for gender equality. When Mike and I were writing the lyrics, we were addressing this theme from a perspective of two people working together at a common goal, and that through this kind of teamwork progress is made. In the creative process we addressed this idea of teamwork from different angles; sometimes working side by side, sometimes holding the other up, and sometimes sitting back and just listening, racconta Becca Stevens. E, in questo caso, è assolutamente un piacere sedersi ed ascoltare.

Come accadeva per Losing Lights, il primo singolo dai tempi dell’LP Inlet, pubblicato da Jackson Dyer il mese scorso (ne parlavamo qui), anche questa At Ease ha un incedere malinconico e vagamente nostalgico: un sound soft, centrato sulla grande vocalità di Dyer e sporcato qua e là da alcuni interventi elettronici, che ne fa una perfetta canzone per quel periodo dell’anno che scivola dagli ultimi baluginii dell’estate dentro l’autunno che spoglia gli alberi. Qua sotto vi lascio il video ufficiale!

(English version) As it was for Losing Lights, his first single since the release of the LP Inlet (we talked about it here), in At Ease the Australian-born, Berlin-based songwriter Jackson Dyer keeps on seeking a melancholy and vaguely nostalgic pace. The song has a soft sound, centered on Dyer‘s great voice with some electronic interventions, and makes a perfect soundtrack for this time of the year, while the last glimmers of summer decline into autumn. You can fine the official video below!

Il secondo singolo di Sebastián Tozzola, che segue El Tiempo Lo Dirà (ne parlavamo il mese scorso qui) e anticipa l’uscita di Paseo del Bajo Vol. 2, è Reflexoleando: uno strumentale nel quale Sebastián suona tutti gli strumenti (batteria a parte) e soprattutto lascia cantare il suo magnifico fretless. Il sound di Reflexoleando è sognante, sospeso, e il fretless di Sebastián tocca a momenti un lirismo che rimanda con la memoria al più grande di tutti, Jaco Pastorius: un idillio che è anche un perfetto balsamo per l’anima.

(English version) Sebastián Tozzola‘s second single from the upcoming LP Paseo del Bajo Vol. 2, which follows El Tiempo Lo Dirà (we talked about it last month here), is called Reflexoleando: an instrumental track in which Sebastián plays all the instruments (drums apart) and, above all, lets his magnificent fretless bass sing. The sound of Reflexoleando is dreamy, and Sebastián‘s fretless touches any minute a lyricism that reminds us of the greatest of all time, Jaco Pastorius: an idyll that is also a perfect balm for the soul.

A distanza di pochi mesi dalla pubblicazione di Sob Rock, John Mayer ritorna alla carica proponendo una ballad version del singolo di lancio di quell’album, Last Train Home: la band è la stessa e così lo spirito, in bilico tra nostalgia anni ’80 e romanticismo contemporaneo; in aggiunta, ci sono molti più interventi solisti della chitarra di Mayer, un tappeto spacca-cuore di synth a supporto, e il basso stoppato dell’infallibile Sean Hurley a puntellare il lieve strumming di Mayer nei ritornelli. Nel complesso, Last Train Home in questa nuova versione si fa ancora più evocativa e quasi riflessiva, assumendo una connotazione largamente cinematica, da soundtrack, con qua e là qualche sprizzo dell’intensità di una Slow Dancing in a Burning Room (e scusate se è poco!): lavoro di gran classe, ma che ve lo dico a fare?

A proposito di Sean Hurley, c’è il suo zampino (e soprattutto il suo fretless Music Man Stingray anni ‘90) anche in questo singolo dei Waves & Waves: la sezione A, atmosferica e sognante, dominata dagli slide millimetrici di Hurley, cozza deliziosamente con la sezione B, incernierata sullo slap del basso e su un vertiginoso solo di synth (opera di Kait Dunton). Nelle parole degli stessi Waves & Waves, che poi sarebbero Matt Saladino (tastierista, music producer, writer, artista e chi più ne ha più ne metta) e Jake Reed (batteria), L.A. Nights è una sorta di dreamscape, la colonna sonora di un viaggio notturno lungo le strade di Los Angeles, fatto di chilometri di asfalto, luci al neon, orizzonti fumosi, un pizzico di tentazioni vaporwave (ora capite l’header di questo post) e vaghezze cinematografiche: per trovare un sunto, valga la bio che si legge sulla pagina Instagram del duo, “Big synths, bigger drums, SOFT Rock”. Non avrei saputo dirlo meglio.

(english version) Speaking of Sean Hurley, his hand (and above all his fretless Music Man Stingray from the 90’s) really makes also L.A. Nights, a new single by Los Angeles based duo Waves & Waves. The section A of the song, atmospheric and dreamy, dominated by Hurley‘s perfect slides on the fretless bass, collides delightfully with the B section, hinged on the bass slap and a dizzying synth solo (by Kait Dunton). Using Waves & Waves’ own words (by the way, Waves & Waves are Matt Saladino on keyboards and Jake Reed on drums), L.A. Nights is a sort of a dreamscape, the soundtrack of a night trip along the streets of Los Angeles: kilometers of asphalt, neon lights, smoky horizons, a bit of vaporwave (have a look to the header for this post) and cinematic vagueness. A good summary of this musical experience is provided by the bio on the band’s Instagram page: “Big synths, bigger drums, SOFT Rock”. I could not have said it better.

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