In un laboratorio si fanno esperimenti, e questo pezzo è il nostro ultimo esperimento (in ordine di tempo): ascoltarlo come si ascolterebbe una qualsiasi canzone equivarrebbe a rimanere profondamente delusi. Abbiamo concepito questo brano come viaggio sonoro (un’installazione, per intendersi) all’interno dell’opera omonima di Jackson Pollock, una specie di "quattro passi nel quadro". Buona visione, e buon ascolto!
Me l’ero perso… Me lo sono finito di sparare or ora… Beh, che dire: adoro il pianoforte in sottofondo, perchè quello del pianoforte è un suono che mi intriga un sacco!
Ma l’effetto pietrine che cadono è tutto in digitale, ovviamente?
Ciao, come va? E’ da un pò che non ci si sentiva… sono felice che il pezzo ti abbia interessato. Sì, il pianoforte in sottofondo è “circondato” da effetti ottenuti con un synth, compreso quello delle “pietrine che cadono”. Siete in tanti ad aver fatto questo paragone per quel suono, evidentemente rende quest’impressione, sarà che quando si fa una cosa non sempre ci si rende del tutto conto di cosa si stia facendo, fatto è che hai ragione, dà proprio quell’idea… 🙂