Consigli musicali novembrini: "Entertainment In Slow Motion", Ka Mate Ka Ora

Non è passato molto tempo da quando, su queste pagine, vi consigliavo di concedere ben più che un ascolto al disco d’esordio dei Ka Mate Ka Ora, intitolato Thick As The Summer Stars: “correva l’anno…” 2009, e più precisamente era giugno. Probabilmente nelle poche righe che scrissi allora mi scappò qualche frase del tipo “esce in pieno giugno, ma è perfetto per tenervi compagnia quando fuori farà molto freddo”. Di acqua sotto i ponti ne è passata, Thick As The Summer Stars ha ottenuto molti riscontri e recensioni, la band ha suonato in molti posti e Carlo, il loro bassista, ha intrapreso una fruttuosa collaborazione con questo blog. Qualcuno a questo punto potrebbe storcere il naso: sono amici tuoi, per forza che ci consigli il loro disco. Così ho deciso di togliermi il pensiero subito e invitare questi “qualcuno” a storcere immediatamente il naso, tanto non posso farci proprio nulla: storcetelo adesso e non pensateci più, io questo disco ve lo consiglierò comunque. Esce oggi ed ha un titolo profetico, Entertainment In Slow Motion: profetico perché, se avete un po’ seguito i Ka Mate Ka Ora, saprete che i nostri hanno fatto della “lentezza” la propria cifra distintiva. Inserendo nel vostro stereo questo dischetto, quindi, non dovrete aspettarvi musica da stadio, riff potenti e melodie insignificanti: aspettatevi l’esatto opposto. Entertainment In Slow Motion prosegue sulla strada tracciata da Thick As The Summer Stars unendo a un suono carico di riverberi e di distorsioni un naturale senso d’intimità, la sensazione di qualcosa di meravigliosamente forte e dolce allo stesso tempo. Tra l’altro, a differenza di Thick As Summer Stars, questo dischetto esce nel periodo astronomico giusto: col freddo che fa fuori, un po’ di calore non fa mai male. Durante l’ascolto vi imbatterete in brani come l’iniziale Vincent, la strumentale Pig’n Sheep In A Toothless Dream, che sembra ruotare su se stessa come per darsi la spinta, la dolcissima Comes with The Fall o l’insolita The Lowering Sun Reddens The Body Of A Hanged Man; episodi come My Psychedelic Teacher, che unisce con eleganza le atmosfere dei Low più rarefatti ad esplosioni chitarristiche alla Mogwai (per fare un solo nome) e ancora armonie come quelle di Suga, che sembrano quasi cullare come onde di uno strano mare fatto non già d’acqua, ma di quella che sembra solo un’eco contemporaneamente calda e lontana dell’acqua: in ogni caso, merce rara in questo primo scorcio di anni ’10. La verità è che mi sento di consigliare un disco come questo perché, nel consapevole rischio di frequentare un genere sempre in bilico sulla banale ripetizione di quanto già fatto dai grandi del passato, i Ka Mate Ka Ora sono riusciti a tirar fuori una miscela personale, propria, assolutamente inconfondibile e realmente comunicativa. Questi ragazzi sono quanto di più diverso si potesse sperare da quell’idea vuota, vanesia e vanamente magniloquente di “comunicatività” (sembra una parolaccia, lo so, ma è la migliore che ho trovato per tentare di chiarire un concetto sul quale ho un’opinione che non esiterei a definire francamente come ambivalente) che sembra emergere a ogni piè sospinto dalle analisi di mercato, dalle classifiche dei download su i-tunes, dai reality show e dalla televisione. I Ka Mate Ka Ora riescono ad essere davvero senza tempo, cioè ad essere qui e adesso, in questo momento, ma a diffondere l’eco del proprio suono in un tempo dilatato che non è soltanto, banalmente, quello presente. In realtà non so se questa possa definirsi un’analisi critica o anche semplicemente una conclusione logica per un discorso, forse è più un auspicio, un augurio. Però quando ascolto un brano come Back Home non posso fare a meno di pensare che questa musica non sia semplicemente qui, ma venga da lontano e sia destinata a durare. Me lo auguro con tutto il cuore, e voglio chiudere scimmiottando un noto programma tv: ascoltate e sostenete quella che è davvero la buona musica italiana, i link li trovate più in basso. Penso che non ve ne pentirete, ma questo devo averlo già detto.

Qui
 trovate la pagina MySpace della band, e qui potete acquistare il disco. Buon ascolto!

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