December Round-Up: it’s the end of the year…

Spendo le ultime parole dell’anno (forse) per il mio amico Sebastián Tozzola, che il 1° dicembre, mentre si attendeva la pubblicazione del suo Paseo del Bajo Vol. 3 (che ho recensito giusto pochi giorni fa), ha dato alle stampe Palabras, un singolo che lo vede duettare insieme alla cantante argentina La Munz (al secolo, Noelia Munz). L’idea di fondo rimanda un po’ a un celebre lavoro di Daniel Maza (principale ispirazione di Tozzola) realizzato in coppia con la cantante Lorena Astudillo, il bellissimo Solo Los Dos (del 2011): Palabras è un bolero scritto da Marta Valdés e riletto da Sebastián al suo splendido sei corde signature Ovcak Guitar, cantato in duo dal bassista e da Munz, e con uno spettacolare solo di basso a tagliarlo a metà. Un altro episodio di gran classe che lascia intendere che ci possa essere uno sbocco discografico per i lavori del duo. Non resta che attendere.

(English Version) I spend the last words of the year (maybe…) for my friend Sebastián Tozzola, who on December 1st, while awaiting the publication of his Paseo del Bajo Vol. 3 (we reviewed it just a few days ago), released Palabras, a single which sees him duetting with the Argentine singer La Munz (born Noelia Munz). The basic idea refers somewhat to a famous work by Daniel Maza (one of Tozzola‘s main inspirations) crafted together with the singer Lorena Astudillo, the beautiful Solo Los Dos (from 2011): Palabras is a bolero written by Marta Valdés and reread by Sebastián on his splendid six-string signature Ovcak Guitar, sung as a duo by the bassist and Munz, and with a spectacular bass solo cutting it in half. Another very classy episode that may suggest that there could be a full record in the future of this duo: we only have to wait…

Non mi è ancora riuscito capire se il nuovo disco di Mark Kozelek nelle vesti di Sun Kil Moon, intitolato Quiet Beach House Nights, sia uscito oppure no; sicuramente ne faceva parte il singolo Damian, del quale parlammo qualche mese fa in uno di questi RoundUp. Ad ogni modo, mentre molti dei brani del disco possono essere ascoltati come singoli sulla pagina Spotify di Sun Kil Moon, il buon Mark ha deciso di regalarci questo brano natalizio a base di nostalgia canaglia, malinconie sulfuree e scampanellii assai meno gioiosi di quanto siamo stati abituati a sentire nella storia della musica pop sotto le feste: Christmas in New Orleans è un brano per la solita voce declamante di Kozelek, qua e là in bilico sulla melodia, accompagnata solamente dalle tastiere e dai succitati scampanellii. Se il Natale vi sembra da sempre troppo sdolcinato, forse è perché non lo avete mai guardato dalla prospettiva di Mark Kozelek: una piccola iniezione di dolorose (ma belle) memorie saprà sicuramente scaldarvi il cuore a dovere, e poi ovviamente questa resta una signora canzone (per quanto atipica), che Kozelek vi piaccia o no.

In realtà Witness Me, secondo singolo estratto da Djesse Vol. 4, il quarto album della serie di Jacob Collier previsto in uscita per il prossimo 29 Febbraio 2024, è stato pubblicato a Novembre (il 21, se non erro, mentre la premiere del video è andata in scena la settimana seguente, il 28): io però, come da tradizione, lascio sempre cose per strada e stavolta è toccato a questo pezzo, che è una ballad vibrante e corale, realizzata da Collier col contributo di Shawn Mendes, del rapper britannico Stormzy e del cantante gospel americano Kirk Franklin. Ci sarebbero talmente tante cose da dire su questi scarsi quattro minuti che davvero non si sa da dove cominciare: dalle armonizzazioni vocali al crescendo strumentale sul quale si adagiano, tutto lascia a bocca aperta. Non che ci si attendesse di meno, ma ascoltare musica così fa sempre bene al cuore.

All’indomani dell’esplosione del conflitto che tuttora coinvolge la Striscia di Gaza, dove a seguito dell’aggressione di Hamas del 7 Ottobre è in corso un autentico genocidio consentito dal silenzio complice di buona parte del mondo occidentale, qualcosa che va ben oltre qualunque risposta militare (giustificabile o meno), l’etichetta inglese Turquoise Coconut Records ha pubblicato il disco The Olive Tree, inteso come un fundraising per sostenere la popolazione civile palestinese ridotta allo stremo dalla brutalità dell’aggressione israeliana. Non penso che sia necessario (né che sia il caso) discutere qui della qualità musicale di questa compilation, o dei molti nomi che vi prendono parte: tuttavia, essendo questo l’ultimo Round Up di quest’anno martoriato, ho pensato che fosse importante segnalarla, perché i suoi fini sono nobili e perché la tragedia che sta avvenendo in Medio Oriente non deve passare sotto silenzio.

(English Version) In the aftermath of the explosion of the conflict that still involves the Gaza Strip, where following the aggression of Hamas on 7 October an authentic genocide is underway, permitted by the complicit silence of a large part of the Western world, something that goes far beyond any military response (justifiable or not), the English label Turquoise Coconut Records released the album The Olive Tree, intended as a fundraising to support the Palestinian civilian population reduced to the limit by the brutality of Israeli aggression. I don’t think it is necessary (nor is it the case) to discuss here the musical quality of this compilation, or the many names that take part in it: as this is the last Monthly Round-Up of this year, I simply thought that it is important to point this work out, because its aims are noble and because the tragedy that is taking place in Middle East must not go unnoticed.

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