“La Felicità Terribile”, di Andrea Betti

"La Felicità Terribile", Andrea BettiInnanzitutto, un buon 2013 a tutti. C’è stato un mesetto di pausa, tra questo post e l’ultimo pubblicato prima delle festività natalizie, mi rendo conto: è stato un periodo ricco di impegni e non si è ancora concluso, ma spero di riuscire a tornare presto ad occuparmi a tempo pieno di questo spazio (e con le tanto promesse novità musicali dal nostro piccolo Laboratorio, ovviamente). Tuttavia, rompo per un attimo questo silenzio per sostenere una causa che mi sta molto a cuore e suppongo dovrebbe stare molto a cuore anche a voi, cari lettori (in caso contrario, tutte le parole spese su Arte, Poesia, Impegno e via dicendo sarebbero state gettate, letteralmente e letterariamente, al vento): per farla breve, si tratta del progetto di ristampa della raccolta di poesie e prose poetiche di Andrea Betti intitolata La Felicità Terribile insieme con la raccolta successiva Zucchero Spinato, iniziativa promossa dalla Ass Cult Press, progetto culturale- editoriale che dovreste conoscere già molto bene, se avete letto con attenzione queste pagine negli ultimi anni. Trovo importante sostenere questa causa per tutta una serie di motivi, ma per non tediarvi oltremodo mi piacerebbe ricordarne giusto un paio, uno di sostanza e uno di metodo, per così dire: in primo luogo, tanto per fare una citazione (che in era (post)n– postmoderna è comunque ancora una cosa che va molto di moda, e dove n può essere preso a piacimento a secondo dei vostri gusti, inclinazioni e convinzioni personali in un intervallo compreso tra 1 e ∞, tenendo presente che con la dimensione di n cresce anche la tendenza autoreferenziale), potremmo dire che al giorno d’oggi si sente ancora più fortemente una pasoliniana “terribile assenza di poesia“, e che è sempre bello incontrare la resistenza attiva di chi a questa condizione continua ad opporsi con tutte le forze, spronandoci a fare altrettanto; in secondo luogo, la metodologia del crowdfunding scelta per sostenere e finanziare questo progetto spinge chi voglia contribuire ad interessarsi attivamente, a metterci per così dire la faccia, coinvolgendo il fruitore dell’opera nel cammino stesso della produzione, e creando un senso di impegno e collaborazione che non va certo trascurato in un’epoca nella quale demandare tutto a qualcuno più esperto e qualificato di noi e disinteressarsi di ogni aspetto pratico che vada oltre il mero acquisto fisico di un bene ritenuto per qualche ragione di interesse costituisce la norma. La Felicità Terribile, quest’oggi, ti chiede l’Impegno personale, ma promette di colmare in cambio quella terribile assenza di cui qualche riga fa: inutile ricordarvi (ma se siete lettori abituali delle nostre pagine, già lo sapete) quanto anche per noi, nel nostro piccolo, i due aspetti sopra citati siano estremamente importanti, anzi, costituiscano una vera e propria necessità. Quindi, per chi lo voglia, cliccando qui (oppure sul pulsante sostieni incluso nel widget che trovate sulla colonna sinistra di questo blog) sarà possibile sostenere il progetto: bastano un indirizzo e-mail e l’acquisto di una delle duecento quote iniziali (attualmente ne sono rimaste disponibili 145, e avete ancora 56 giorni e spiccioli a disposizione). Prima che qualcuno pensi, con la solita malizia italiota tipica di una mentalità “grillina”, che stia facendo un favore ad un amico o a chi per egli, sappiate che in tasca non me ne entra un bel niente, come con tutto ciò che trovate qua sopra: Andrea Betti nemmeno lo conosco, se non virtualmente tramite questo blog, a dire il vero. Però ho avuto occasione di leggere stralci de La Felicità Terribile qua e là sul web, su Facebook e via dicendo, e quelle poche righe mi hanno convinto a scrivere questo post per consigliarvi di contribuire. Avete almeno due buoni motivi per farlo, che in fondo in fondo si possono riassumere in uno solo: sentirvi meno terribilmente soli. Tanto per rimarcare giocosamente quanto detto sopra, mi piace sempre citare una frase del mio caro vecchio David Foster Wallace: “Really good fiction could have as dark a worldview as it wished, but it’d find a way both to depict this world and to illuminate the possibilities for being alive and human in it.” Per me è stato un punto di ispirazione e di partenza in molte delle cose che ho tentato di fare, ma bisogna crederci: ora avete la vostra occasione.
E buona lettura, ovviamente.

2 Risposte a ““La Felicità Terribile”, di Andrea Betti”

  1. Volevo ringraziarvi per il vostro post: nemmeno io vi conosco e sono totalmente disabituato a questo genere di attenzione. Spero vivamente che il libro nel suo complesso non vi deluda e che lo passiate, una volta pubblicato, al bisturi ed ai raggi x e avrò piacere di leggere la vostra recensione quando vorrete scriverne una.
    con cordialità
    Andrea

  2. Grazie a te per questo commento!
    Ero presente alla presentazione tenuta presso “Lo Spazio in via dell’Ospizio”. Ho trovato tutto molto interessante, ed estremamente belle sia le poesie inedite che i brani estratti da “La Felicità Terribile”, ma questo lo sapevo già, soprattutto grazie a Simone e alla pagina Facebook di Ass Cult Press, che ogni tanto ne ha condiviso qualche passaggio.
    Spero di trovare il tempo per una recensione, mi piacerebbe molto tornare a scrivere qualcosa sulla letteratura anche se il tempo è sempre più tiranno.
    Attendo con ansia di poter avere tra le mani la mia copia di questo libro.
    A presto, e grazie
    Demetrio

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